torrente

Come acqua che scorre

Le nostre vite fluiscono lentamente. Spesso non ci rendiamo conto di quanto tutto scorra ordinatamente fino a quando un ostacolo improvviso si mette di traverso e fa da diga ai nostri piani. Un progetto che non dà il risultato sperato, un amore non corrisposto, una ambizione che dobbiamo ridimensionare.
A volte è anche una malattia che ci fa ripensare a quanto siamo piccoli e vulnerabili. Noi che nel traffico quotidiano ci sentiamo invulnerabili nelle auto di latta delle nostre abitudini. E se qualcosa ci disturba siamo allenati a inveire o ad alzare il volume e cantare più forte.

Se invece ci fermiamo, anche solo per un attimo, anche solo uno, a guardare l’acqua di un torrente alpino, abbiamo subito la misura della nostra piccolezza. Gocce d’acqua portate in alto come vapore, ma che adesso corrono contorte, senza sapere bene la direzione del mare. Ma a tastoni la trovano e scendono spostando sassi, grattando salici, scavando buche.

E provaci tu a costruire una diga di sassi, per giocare coi bambini. Ti rendi subito conto che non la contieni. L’acqua era lì da prima e sarà lì dopo di te. E scava il suo letto con una passione e costanza tale che non ti basterebbe tutta una vita per riuscire a concepirla.

Allora non ci resta che sederci di lato. E ringraziarla, quest’acqua, per l’ennesima lezione che ha voluto darci e che noi, studenti svogliati, probabilmente finiremo per dimenticare in fretta.  Per tornare a sentirci grandi, potenti, sufficienti.