Una misera questione di soldi

bonificoonline

Io penso che mia moglie mi abbia mentito. Per una piccola antipatica questione di soldi. Non ne ho la certezza, ma più passa il tempo più mi convinco di avere ragione. Brutto sintomo, questo.

Lei insegna in una scuola elementare. Un quartiere dove ci sono case di un certo pregio; qualche isolato di palazzine nuove e costose abitate da giovani famiglie con più ambizioni che metri quadri; e infine c’è qualche situazione di disagio.
Una di queste è un vecchio residence trasformato dal comune in case popolari. A dire il vero poi è stato occupato abusivamente in barba a ogni graduatoria e adesso è una specie di bronx al centro di pleasant ville.

La scuola impone agli studenti una assicurazione obbligatoria. Coperture ridicole, ma il premio è basso: solo 5 euro l’anno per ogni bambino. E chi non è assicurato non può andare in gita e fare nessuna delle attività extrascolastiche.
Francesca mi spiega la storia e mi dice che (a metà anno scolastico) tre bambini del residence hanno portato i soldi per non essere esclusi dalla gita.  Ma la segreteria, baluardo borbonico di rigidità, non accetta soldi in contanti. Bisogna fare un bollettino postale o un bonifico sul conto (postale, certo) della scuola. Si è prestata per fare il bonifico e colmare lei la mancanza di elasticità della scuola. Solo che ha il PC nuovo e non ha ancora ripristinato password e programmi. Faccio qualche domanda, mi faccio scrivere la causale su un post-it e poi faccio io.

Intanto che lo faccio via via mi convinco che quei 15 euro ce li ha messi lei. Poi deve aver pensato che,  visto che io sono un grandissimo rompiballe che brontola le sue ineccepibili ragioni, era più semplice inventarsi una piccola scusa.

Per non sentire i miei “le tasse le devono pagare tutti” e “magari c’hanno anche l’iphone” o anche “facile fare così: se ne sbattono poi qualcuno ci pensa“.
Lei è andata a letto e io ho fatto il bonifico. E un po’ mi sento cretino per tutti i miei borbottii che questa volta (per una volta!) non le ho fatto sentire.

Non so se i soldi li ha messi lei, penso che tutto sommato non sia importante.
Penso che sono davvero fortunato e che devo ricordarmi di portarle un mazzo di fiori, uno di questi giorni.

33 comments

  1. Sempre meno, le maestre così , ma sempre molte. Vedi di meritartela (disse una vecchia maestra… ). Bello, mi piace:)

  2. no, perché giustamente con cinque euro è un casino non prendere i soldi in contanti, con le norme antiriciclaggio… «vai a sapere ‘sti stracomunitari dove gli han rubati, nè» (cit.)
    (e sì, regalaglielo un mazzo di fiori a francesca, ma non il 14, son d’accordo con il commento qua sopra)

    1. Penso che sia la risultante di 1) normative burocratiche che non permettono alle segreterie di gestire contanti (per evitare tentazioni o gestioni torbide) e 2) Mancanza di volontà delle persone che ci lavorano di fare quel piccolo passo in più per colmare la mancanza di flessibilità

  3. A me piace pensare che sia andata proprio come racconti. Anzi, mi piace pensare che si sia inventata anche il pezzo della rigida segretaria, che magari è rigida davvero ma, mi piace pensare, che si sia organizzata tutta la scusa a tavolino solo per non sentirti borbottare.

Lascia un commento