Sono seduto al tavolo del salone, do le spalle alla finestra. Sto riordinando senza tanta voglia documenti che ormai sono diventati vecchi documenti. Scontrini, fatture, garanzie.
Ad un tratto sento un leggerissimo toc sul vetro. Ma non ci faccio troppo caso.
Devo trovare un metodo, voglio uscirne presto da questo compito asfittico. Toc. Stavolta mi fermo un attimo ma il suono non si ripete e lascio perdere. Cerco di concentrarmi. Perché se continuo a perdere il filo io lo so come va a finire. Che poi raduno controvoglia tutti i documenti e cerco di dare al plico una forma che ricordi vagamente un parallelepipedo, per poi rimetterli nello sgabuzzino. No, no, stavolta devo finire e togliermi di torno questi arretrati. Invece: toc.
Mi giro e con la coda dell’occhio vedo un moscone disorientato dall’ennesima botta contro la finestra. Ma da dove è entrato che abbiamo le zanzariere? Dalla porta principale forse o da quella del terrazzo: uffa la lasciate sempre aperta, poi ecco il risultato!
Insensibile alle mie giustissime lamentele pronunciate solo a mente il moscone ci riprova. Non prende la rincorsa, non vedendo nessuna barriera da sfondare. Semplicemente vola, verso la luce. Vuole andare fuori, cambiare vita. Va dove ha voglia di andare, si butta a testa bassa, senza calcoli. Senza troppi calcoli. L’ennesima musata lo tramortisce. Stavolta ronza scompostamente sul mobile.
Si strofina il paio di zampette più vicine alla testa. Come chi si prepara a un banchetto. Forse si sta solo curando le ferite. Forse, addirittura, pensa. Resta appoggiato su un mobile e pensa. Mi immagino la sua riflessione. Di fronte all’invisibile e all’impossibile si chiede dove ho sbagliato? Volevo solo essere felice. Ma se questo mi porta a spaccarmi la testa allora meglio stare fermo qui. Stare fermo qui. Meglio essere prudente. Meglio stare fermo qui.
Mi alzo dalla sedia e spalanco la porta di vetro del terrazzo e poi la grata con la zanzariera. Lui è fermo: devo andare io a smuoverlo da quel mobile dove si era appoggiato. Svolazza un po’ e poi prende la via verso la luce.
Io mi siedo pensieroso con quelle parole in testa. Meglio essere prudente. Meglio stare fermo qui.
Come cantava il sommo Lucio a volte la saggezza è solamente la prudenza più stagnante. E come potrebbe testimoniare il moscone, quasi sempre dietro la collina è il sole…
Vabbé, ma se facciamo rispondere Mogol allora è facile! :-)
^_^
Mi hai fatto sorridere e ricordare due proverbi… o modi di dire.
1 – La prudenza non è mai troppa.
2 – Chi non risica non rosica.
C’è la via di mezzo?
Buona serata.
Quarc
I proverbi sono insidiosissimi. Perché, come dimostri, li puoi usare per far sembrare autorevole un parere e il suo opposto.
Io li uso il minimo indispensabile. Ciao Quarc
aaaaah! ecco perché non ti ho visto sabato! eri fermo lì! :-P
Shame on me! (Non sai quanto mi sia spiaciuto non riuscire a convinvere l’80% rumoroso della mia famiglia)
Cautela e prudenza ma poi ha capito che di te si poteva fidare e allora è volato via, fuori dalla finestra.
Bello questo post, bella persona tu… lo scrivo perché lo penso e mi fa piacere dirtelo, altrimenti starei zitta!
Ciao caro, buona serata.
Non era fiducia, Sabrina. È la forza di convincimento di un giornale arrotolato. :-)
Ooooh… se mi chiami Sabrina non ti voglio più bene :-( Senza erre, senza erre!
Scusami, mi confrondo sempe!
Immagino te lo abbiano già detto altri ma mi piace molto come scrivi… e poi io la mosca … avrei investito il tempo che tu hai usato per scrivere ad ammazzarla… che poetessa mancata sono 😝
“Una nave è al sicuro nel porto, ma non è per questo che sono fatte le navi”
Siamo pratici: una volta uccisa la mosca di cosa scrivevo? :-)
Ecco quante occasioni buone mi lascio fuggire o addirittura metto in fuga io stessa!!!
E i documenti che fine hanno fatto alla fine?
(E comunque se fosse stato meglio star fermi la mosca neanche ci avrebbe più provato dopo il primo toc, invece ha insistito perchè tu la sentissi e le aprissi la finestra… lascia stare, era determinata quella mosca, giustamente!!)
Tu mi sa che sei più determinata di lei. Sbaglio?
A volte basta aspettare. ..
Questo lo scriveranno sulla mia lapida, mi sa.
Non so, ma a forza di sbatterci la testa qualcuno che ti apre lo trovi
Ho lettori molto più determinati (o testoni) di me. Mi piace
chi non risica…… meglio sempre tentare !! :)
Mi sfrego le zampine
Bellissimo! L’importante, comunque, è sapere che mentre aspettiamo può sempre arrivare, da un momento all’altro, qualcuno che ci mostri la via e ci renda felici.
hai fatto un bel gesto … no? ;-)
Un moscone è un moscone :-)
son qui che massaggio le ferite, apriresti la finestra, per favore? grazie
firmato: un moscone che ha preso troppe capocciate.
Mi sono appena seduto! Aspetta un po’
crudele.