Stamattina andando in ufficio pensavo al nostro appuntamento di stasera.
Ci pensavo anche prima, a dire la verità. Infatti assorto nello specchio del bagno ci mettevo tanta più cura del solito. Che poi va sempre a finire che se cerco di radermi bene, calco troppo e mi graffio. Ma già a quell’ora, radendomi e graffiandomi, ci stavo pensando. Pensavo a come mi sarei presentato. Cosa avrei messo addosso e cosa ti avrei messo in mano, una volta aperta la porta.
Ho passato in rassegna le banalità. E sono stato anche risoluto nello scartare ogni idea, senza perderci troppo tempo.
Cioccolatini: no. Troppo da Happy Days, e poi in questa stagione sono sempre tutti a dieta.
Un libro: no. Finirei per prendere quelli nella piramide all’ingresso, i più costosi e banali.
Un qualcosa di utile: no. Mica posso regalare elettrodomestici a una donna emancipata.
Fiori? Ecco. Se proprio non vuoi sforzarti di pensare ad altro vanno bene anche i fiori.
Ma sì dai i fiori vanno bene. Fanno sempre piacere, anche se non ho mai capito bene perché. In fin dei conti sono solo dei vegetali colorati e non commestibili. Un peperone giallo sarebbe senz’altro più significativo, più succulento, più sensato. Ok, la pianto. Tanto il regalo non era per me e mi farò andar bene i fiori.
I fiori non li potevo certo prendere stamattina. E adesso, uscito dal lavoro devo cercare un fioraio.
Ma prima devo decidere tra un vaso di fiori o un mazzo di fiori recisi.
Certo perché un bouquet vale l’altro, una pianta vale l’altra. La scelta vera è tra fiori vivi, nel vaso. Oppure fiori tagliati, perfetti, confezionati.
Passo di fianco al primo chiosco e ancora non ho scelto. Ho un po’ di strada da fare. Andrò al prossimo.
Intanto penso che i fiori vivi sono sicuramente un messaggio più bello “Ti ho regalato qualcosa di vivo”. Qualcosa che continua. Qualcosa di cui avere cura. Un qualcosa che potrà crescere con te, se saprai dosare acqua, luce e sorrisi. Sì ma poi quando vai via? In agosto devi lasciare le chiavi alla signora, sempre che non sia via anche lei. E poi lei ci mette sempre troppa acqua e li rovina. O forse è agosto che rovina i fiori.
Forse non è la scelta giusta. Supero il supermercato. Qui hanno un bel reparto di fiori e dei vasini di plastica niente male. Non so i nomi ma l’aspetto è sempre convincente. Ci penso, tiro dritto. Certo perché se regalo deve essere, allora è anche giusto un qualcosa di passeggero. La poesia di un mazzo di fiori che per qualche giorno ti colora il tavolo del salone. Per poi spegnersi e morire. Senza tirarle troppo per le lunghe. Certo è molto più bello questo. E poi, diciamolo, è anche meno impegnativo. E la leggerezza del mazzo di fiori, rispetto al vaso pieno di terra è un’altra cosa. E i nastri? E i fiocchi abbinati?
Sì è vero, nessun fioraio deve vederci molto bene, perché il nastro è sempre sbagliato di una mezza tonalità. Ma sono commercianti, mica artigiani. Bisogna essere indulgenti.
Scatta il verde, mi accorgo che il traffico è più scorrevole stasera. Tanto che ormai sono sotto casa tua. Mi resta un senso di incompiutezza. Mi rendo conto che, come sempre, anche stasera mi presenterò a mani vuote.
basta il pensiero…
questa strategia difensiva si è rivelata inefficace. Sappilo.
Io voglio pensare che “la cura” che ci hai messo si sia vista tutta e… aspetta: era un sogno anche questo? In ogni caso, caro Simonechescrivesupurtroppo é sempre bellissimo leggerti.
Non è un sogno. E’ una descrizione di come sono fatto: tanta analisi e poca decisione :-)
Ok, allora decido io: la prossima volta portale i cioccolatini e chissenefrega della dieta ;)
ma a volte basta un bacio, e una mano nella nuca per trattenere piu’ a lungo quel bacio, per far dimenticare che e’ tanto che non riceviamo un regalo.
e del regalo non ce ne importa piu’ niente. vogliamo che quella mano non ci lasci piu’ andare. (quel che rimane di un romantico september)
“che schifo: i baci!” (Luca, il mio ideologo di sei anni)
vince luca, il tuo ideologo. quindi portale un diamante :)
si però se ogni tanto arriva un fiorellino non fa micca schifo!
(non era sociologia o apologia di avarizia. Era un racconto che parlava della indecisione)
e vedi che sotto la scorza c’è un uomo romantico. inconcludente ma sensibile.
Riesci sempre a cogliere il punto. Tu mi fai paura. (“Sensibile” poi non so quanto sia vero, visto che ci adattiamo a tutto, prima o poi…).
lo specchio fa paura anche a me, tantissima. lasciami giocare, ehehehe. buona giornata caro.
“Quando si è colti dal dubbio la cosa migliore è fermarsi a pensare.”
La parola chiave è “fermarsi” ^_*
corro a farlo.
Esatto!
Basta anche solo il tuo sorriso all’apertura della porta :)
(Forse non funziona proprio così…)
Ti svolto la serata: un mazzo di carciofi! Sono fiori ma commestibili e se ci metti un fiocco fucsia sei a posto. :D
Donne come te non ne fanno più. E non è detto che sia male… (L’unica incertezza è sul quel transitivo arrogante.)
Ahahaha! :D Il transitivo suona arrogante ma era lì solo per convincerti della bontà dell’operazione (e dei carciofi) ;*
Splendido il monologo interiore di Simone sui fiori…sembra di stare nella tua testa!
Riguardo ai fiori, la loro bellezza è anche nella caducità, almeno è così per me…
Buona serata!
non ero io-io. Non era un mio appuntamento. Non erano i miei fiori. I dubbi quelli sì, erano miei :-)
Sai che sono più indecisa di te? Nemmeno io avrei saputo cosa scegliere. In genere preferisco i fiori vivi, per poterli vederli appassire e poi rinascere nella stagione successiva, ma anche quelli recisi hanno la loro bellezza simbolica. O solo bellezza. Fanno compagnia per un tempo limitato ma non per questo hanno meno valore. Di certo, in questo bel quadretto, ci sarebbero state bene le classiche rose rosse… ;-)
la indecisione ha una sua bellezza (e un suo lato insopportabile)
Adesso per lo meno so quali dubbi si aggiravano nelle menti dei miei corteggiatori prima che si presentassero a mani vuote… ;) Forse meglio puntare sulla scelta del fiore…
è un pretesto per parlare di dubbi…
Ok, sappi che per me va benissimo un mazzo di ravanelli. Ti voglio bene, e allora ti aiuto nella scelta ed evito di farti lambiccare il cervello.
Bel post.
…a volte l’ndecisione provoca inconcludenza…
un mazzo di peperoni sarebbe stata un’idea carina e senz’altro insolita. però ben presentati.
oppure una piantina di basilico, avrei adorato un uomo che si fosse presentato con una piantina di basilico. invece mi sa che erano tutti degli indecisi :)
(Ottimo il basilico: ti ricordi la novella boccaccesca di Lisabetta da Messina?).
ohmioddio, veramente non ci avevo pensato °_°
Il giorno che trovo qualcuno che come gesto affettuoso mi porta un peperone giuro che lo sposo. Se poi me lo cucina anche, gli metto il guinzaglio. No, scherzo. I guinzagli fanno male. Gli nascondo le chiavi di casa.