L’essenzialita’ della nube di parole.

collasso di nube insterstellare supernovaOggi mi sono trovato davanti a una lettera che avevo proprio voglia di scrivere. Non avevo ancora iniziato e pensavo a cosa fosse opportuno scrivere, in quale ordine. Quale gerarchia dare ai ragionamenti. Quanto cedere all’istinto e quanto concedere alla razionalità. Prima ancora di avere preso la penna (o aperto il pc) avevo già adottato una mezza dozzina di concetti differenti. Per poi abbandonarli senza troppe remore. Senza una vera insoddisfazione o insofferenza. Guidato solo dall’intuizione che ci fosse un modo migliore per dire quello che volevo esprimere.

Faccio un salto di un migliaio di chilometri. In Aquitania abita un artista affascinante che si chiama Nöel. Lo conosco perché è il padre di mia cognata. Negli anni la sua espressione artistica si è evoluta con un progressivo collasso del segno. Quando ero ospite da loro, la figlia (donna di gusto) brontolava col padre. Mi ha colpito un commento, fatto con la imprecisa licenza di figlia, che in italiano sarebbe suonato un po’ così: “se continui così, a ridurre, a rendere essenziale sempre di più… alla fine la tua opera collassa, svanisce, sparisce”. E lui, con un sorriso intelligente ha risposto “Ecco!”.

La mia lettera alla fine è collassata. E cercando di indossare lo stesso sorriso, non ho più scritto niente.

Ecco.

7 comments

  1. Leggendo sono finito, con il pensiero, sulla tecnologia… ormai tutto il mondo è racchiuso nei cloud… e piano piano tutto finisce sulle “nuvole” :o)

    ECCO!!! :)

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